Mi chiamo… Sono nato in una famiglia musulmana praticante in una nazione dove anche una parte della Bibbia è stata scritta. Quando ero giovane ho conosciuto il Cristianesimo per mezzo di mia sorella che era diventata cristiana e che aveva una Bibbia. Quando l’ho letta per la prima volta, Dio ha aperto una luce nel mio cuore. Mi sentivo dentro che questo era una vera fede genuina. Mia sorella si è sposata con un uomo del nostro paese che era diventato cristiano e che guidava una chiesa evangelica che si riuniva di nascosto. Nel tempo ho iniziato a studiare la Bibbia con lui. Quello che mi ha colpito prima di tutto era che Gesù è morto in croce per i nostri (e per i miei) peccati e che Gesù è Dio. Continuando a vivere nel mio paese, avevo una vita piuttosto difficile, ma Gesù mi aiutava sempre. Quando ho deciso di arrendere la mia vita a Dio (a Gesù), mi sono sentito nato di nuovo. Voglio continuare a seguire questa fede in Gesù per tutta la mia vita. Grazie a Dio che sono venuto qui a Trieste dove ho potuto conoscere questa famiglia spirituale (la chiesa) e partecipare agli studi delle Scritture guidato dai responsabili della chiesa. E grazie a Dio per una mia connazionale che mi aiuta con la traduzione degli studi.
Categoria: Notiziario mensile
Una occasione molto speciale celebrata a Il Faro
Domenica 25 agosto alla fine del culto i genitori Mef and Josianne, membri della nostra chiesa, hanno presentato a Dio i loro ultimi due figli, Nehemie e Noah. Nella spiegazione della cerimonia alla nostra comunità è stato comunicato chiaramente che la presentazione di un bambino a Dio non ha niente a che fare con il suo battesimo. Come è stato reiterato, il battesimo viene esercitato quando una persona, dopo aver raggiunto una cert’età, riconoscendo se stessa come peccatore o peccatrice, decide di seguire Gesù Cristo come il suo Salvatore e il suo Signore. Il battesimo in acqua viene fatto solamente dopo questa decisione come testimonianza pubblica della sua scelta di seguire Cristo. È stato anche chiarito che la presentazione di un bambino a Dio non è qualcosa ordinato o comandato nella Bibbia. Perciò una coppia cristiana non è più matura spiritualmente se presenta il loro bambino a Dio, o meno matura spiritualmente se non lo fa. Invece la presentazione di un bambino o di una bambina è la semplice espressione del desiderio dalla parte dei genitori di dedicare il loro figlio a Dio e di chiedere il Suo aiuto nell’allevare il figlio o la figlia nella disciplina e nell’istruzione del Signore. Certe passi biblici (Genesi 18:19, Deuteronomio 4:9-10, Deuteronomio 6:6-9, Salmo 78:5-7, Proverbi 22:6 e Efesini 6:4) sono stati letti dai nostri membri per mettere enfasi sul ruolo importantissimo che hanno i genitori nella formazione e nell’educazione spirituale dei loro figli. Verso la fine della celebrazione i genitori ed i membri della chiesa sono stati coinvolti in una promessa solenne davanti a Dio in cui hanno promesso di adempire il loro compito nell’aiutare questi due “gioielli” a conoscere Dio e le Sue vie. Al termine della presentazione gli anziani de Il Faro hanno pregato sia per Josi e Mef che per Nehemie e Noah. Tutto si è concluso con un lieto rinfresco preparato dai nostri membri per l’occasione.
Diego in missione sportiva a settembre
Durante tutta la mia convalescenza dopo l’intervento drastico sulla mia caviglia, ormai raggiunto i 2 mesi, oltre a fare la riabilitazione ho approfittato del tempo concesso per continuare il mio percorso di studi all’IBEI e per prepararmi per i prossimi progetti ministeriali sportivi che andrò a fare. Di tutti questi, quello più importane è il team che porterò in Giappone per la Coppa del Mondo di Rugby con la WEC Italia. Il team di 6 persone andrà ad aiutare le chiese locali giapponesi con attività sportive e ricreative usufruendo del “momentum” che la Coppa del Mondo porterà, Un “momentum” che le chiese locali non vogliono lasciarsi scappare per raggiungere le milioni di persone attratte dall’evento sportivo. Poiché le chiese giapponese sono relativamente piccole e non molto attrezzate per questi tipi di eventi, ecco che la richiesta d’aiuto è arrivata anche all’Italia, che ha risposto prontamente responsabile sportivo, sarà quello di attrezzare tutto il team che parteciperà a questo evento, visto che sarà la prima volta che si farà una cosa del genere, dando tutte le informazioni utili e tutte le risorse necessarie affinché siano in grado di aiutare le chiese con efficacia. La formazione avverrà dal 2-4 agosto alla base della WEC con la partenza per il Giappone il 18 settembre.
Lo sport è un’arma potente per raggiungere coloro che non conoscono Cristo. È uno dei mezzi più efficaci per fare amicizie, avendo la possibilità di trovare la “persona di pace”, come troviamo in Luca 10, per poter iniziare il processo di discepolato. Molte opportunità ci vengono date dagli eventi sportivi, ma noi come rispondiamo e cosa facciamo per impattare tutte le persone che fanno parte di questo mondo? Pregate per il team, per tutto il lavoro che sto facendo di traduzione del materiale e per la preparazione delle sessioni. E che la passione di usare lo sport per fare discepoli possa riempire il team, e magari anche voi che state leggendo queste righe, affinché anche in Italia possa crearsi un movimento, vedendo nascere nuovi leader sportivi che impatteranno questa nazione.
Alcuni dei nostri ragazzi a Poggio Ubertini 2019
Ciao a tutti, siamo Manuel e Dennis e assieme a Josh, Thomas e Alina della nostra chiesa “Il Faro” e a Minijohana e Anderson della chiesa TRE di Trieste abbiamo partecipato ad un campo biblico in Toscana. Oggi vogliamo parlarvi della nostra prima esperienza al 41°campo cristiano evangelico di Paolo e Otello per ragazzi e ragazze a Poggio Ubertini. Al nostro arrivo siamo stati molto contenti di vedere molti ragazzi che frequentano, come noi, una comunità che serve e loda il Signore Gesù. Ogni giorno si svolgevano studi biblici per ogni fascia d’età, meditazione nelle rispettive camere da letto, attività individuali a scelta e attività sportive di gruppo. In più abbiamo avuto mansioni di pulizia e altri servizi. È stato bello vedere come il Signore ci ha protetti in ogni momento della giornata e come Egli stesso abbia provveduto per ogni situazione piacevole ma anche nelle situazioni non tanto belle.
Per noi è stata la prima volta in un campeggio e ringraziamo Dio per come ci abbia permesso di fare nuove amicizie che dureranno nel tempo. È una esperienza che consigliamo ad ogni persona che non ha mai fatto un campeggio cristiano perché non si dimenticherà mai di quello che ha potuto provvedere il Signore Gesù nella sua vita. Ringraziamo anche per ogni persona che ha collaborato per la realizzazione di questo nuovo incontro con i ragazzi. Possa essere anche un incoraggiamento per le persone che non hanno mai sentito parlare di Gesù e preghiamo che Dio possa toccare i cuori di ogni persona. Dio vi benedica!