Sabato 22 febbraio, presso il cimitero in via Costalunga si è svolto il funerale del nostro fratello Eliseo Veneziani, deceduto all’alba il 18 febbraio all’ospedale di Cattinara dove era stato ricoverato qualche giorno prima per una crisi respiratoria. Aveva già compiuto 96 anni in luglio. Il rito, cui hanno presenziato i rappresentati di altre chiese evangeliche triestine e regionali, è stato guidato da un anziano della nostra chiesa che ha subito voluto ricordarci che “Eliseo è stato già accolto alla presenza di Dio Padre e del suo amato Salvatore Gesù Cristo. Qui sulla terra è un momento molto triste per gli amici, per noi suoi fratelli e specialmente per Fulvia, sua diletta moglie, che sente e sentirà fortemente la sua assenza accanto a lei. Ma invece in cielo c’è stata una grande celebrazione qualche giorno prima quando Eliseo è arrivato alla casa del Padre”. Sono seguite le brevi testimonianze da parte di alcuni membri della nostra assemblea che lo conoscevano molto bene. Poi l’inno … O mio Signor, se guardo il ciel, le stelle… particolarmente caro ad Eliseo.
È stata quindi la volta della riflessione su alcune verità bibliche. La prima trattata veniva da 2° Corinzi 5 e da Filippesi 1 in cui l’apostolo Paolo spiega che per un credente che muore, la sua anima lascia il corpo e va ad abitare con Cristo. La seconda verità esaminata veniva da 2° Timoteo 4:6-8 da cui si comprende che dopo la morte di un credente gli sarà riservato un premio per la sua fedeltà al Signore durante la sua vita terrena. Un credente mentre vive sulla terra è soggetto ad una lotta spirituale da combattere contro il maligno, contro il peccato e contro il male che affligge il mondo. “Eliseo conosceva bene questo combattimento. Era un lottatore formidabile, un guerriero spirituale, un uomo di preghiera e della Parola. Conosceva bene le Sacre Scritture e non esitava ad usarle per consigliare, per incoraggiare, per rimproverare e per insegnare agli altri. Quando Eliseo era convinto di qualcosa nella Bibbia, non si spostava dalla sua posizione nemmeno di una virgola. Dio aveva la Sua mano su di lui. Era una freccia potente nelle mani del suo Signore e Dio lo ha usato spesso e potentemente per i suoi scopi a Trieste e in altre parti della regione. Era un uomo di Dio molto stimato ed apprezzato non solo nella sua città ma in tutta l’Italia. Avendo combattuto il buon combattimento mentre stava sulla terra, Eliseo ha finito bene la sua corsa e ha conservato la sua fede fino alla fine. Perciò è riservata in cielo per lui una corona di giustizia… un bel premio! E non solo per lui ma anche per tutti quelli che oggi seguono il suo buon esempio.” L’ultima verità considerata è stata la sfida che ci viene proposta in Ebrei 13:7… che alla morte di un credente fedele quelli che restano dovrebbero riflettere seriamente su quale sia stato il fine della sua vita e poi cercare di imitare il suo esempio. Un conduttore di una chiesa locale lo si diventa per motivi ben precisi… il suo esempio di fede, la sua purezza, la sua conoscenza delle Scritture, la sua fermezza, il suo zelo per il Signore, il suo cammino con Dio: tutti fattori che lo distinguono dagli altri credenti della chiesa. Eliseo era un uomo di questo genere, un conduttore nella nostra chiesa. Alcuni fra noi sono credenti e membri della Sua chiesa oggi proprio perché Eliseo ci ha parlato di Gesù. Questi devono la loro fede in Cristo a questo uomo. Altri ancora devono la loro stabilità e maturità spirituale alla sua cura pastorale e alle sue preghiere. Era un gigante della fede biblica, un uomo umile, un servo di Cristo e della Sua chiesa. E nonostante le condizioni in cui si trovava, Eliseo parlava sempre della bontà del Signore. Quale ricco patrimonio spirituale Eliseo ci ha lasciato! Dovremmo riflettere seriamente sulla sua vita e poi cercare di seguire il suo esempio. Grazie caro Eliseo, per la tua vita vissuta bene, per il tuo esempio, per il tuo amore per Dio e per noi, la Sua chiesa. Sei stato un esempio per tutti noi. Ci vediamo fra breve! A Dio sia la gloria!