La Cena degli Innamorati si è rinnovata anche quest’anno presso la Chiesa Evangelica “Il Faro” di Trieste. Vecchi e nuovi ospiti, coppie più o meno consolidate, hanno goduto di un’atmosfera appositamente creata per uscire dalla quotidianità un po’ frenetica e piena di impegni e ritrovarsi coppia, marito e moglie, fidanzato e fidanzata. Tra una portata e l’altra, la cena è stata animata da simpaticissimi giochi e un messaggio portato da Silvano Cosolo, uno dei responsabili della chiesa di Udine, accompagnato dal canto della moglie Angela e dalla figlia Giulia al piano. Iniziare i festeggiamenti per gli innamorati con una canzone che si intitola “Questione di Sopravvivenza” poteva sembrare imbarazzante ma la carezza della voce di Angela e le parole di Gino Paoli hanno raddolcito l’atmosfera. Perché vivere è una cosa ma sopravvivere in una vita in due un’altra. Accettare i pregi di chi ci sta accanto non potremmo definirlo sopravvivere… ma quando quella stessa persona mostra i suoi difetti cosa è più facile fare: accettare o tentare di cambiare la persona? Potremmo mai dire che i difetti del nostro compagno o della nostra compagna sono per noi una necessità? E domanda ancora più compromettente: senza quei difetti accetteremmo l’altra persona come se essi fossero indispensabili per noi e per il rapporto?
Il messaggio ha preso le mosse dal secondo capitolo della Genesi versetti da 18 a 20. Il tema è quello della formazione e dalla creazione della donna. O per meglio dire della necessità della donna per l’uomo: come ha rimarcato Silvano, infatti, l’ebraico non ci parla di “aiuto convenevole”, come le traduzioni più comuni della Scrittura tramandano, ma parla della “parte che manca”. La donna non affiancherebbe semplicemente l’uomo ma lo completerebbe. Difatti la Parola stessa afferma che siamo fatti a immagine e somiglianza di Dio, quindi uomini e donne rientrano insieme in questa immagine divina e insieme riproducono Dio in un rapporto che è perfetto e completo. Che È perfetto. Sembra incredibile ma con l’amore in Gesù ogni difetto, offesa, ogni paura e insicurezza che esistono in seno alla coppia e ai due membri di essa scompaiono. La consapevolezza di essere un’unica carne e un unico spirito devono condurci lungo il percorso tracciato da Gesù. I difetti quindi si assottigliano e si accettano, le offese scompaiono, le paure si assorbono e le insicurezze si annullano. Tutto questo in Gesù e nell’amore infinito che ha mostrato per noi, uomini e donne. Nell’invito finale portato dal messaggio non si fa mistero di quanto Dio ci ami e questo, mariti e mogli, possono sperimentarlo ogni giorno. I pregi e i difetti della persona che ci sta accanto rendono quella persona unica e insostituibile; rendono quella persona “LA” persona perfetta che abbiamo scelto e scegliamo ogni giorno e che Dio ci ha messa accanto e per la quale dobbiamo sempre ringraziare Dio.
I GIOVANNI 4: 9-11: “In questo si è manifestato per noi l’amor di Dio: che Dio ha mandato il suo unigenito Figliolo nel mondo, affinché, per mezzo di lui, vivessimo. In questo è l’amore: non che noi abbiamo amato Iddio, ma che Egli ha amato noi, e ha mandato il Suo Figliolo per essere la propiziazione per i nostri peccati. Diletti, se Dio ci ha così amati, anche noi dobbiamo amarci gli uni gli altri.”
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