Mercoledì 14 maggio alle ore 20:00 presso la sala della Chiesa Evangelica “IL FARO” a Trieste il dott. Fares Marzone, preside dell’Istituto Biblico Evangelico Italiano (IBEI) di Roma, presenterà il programma della scuola succursale che inizierà in settembre a Pordenone presso la sala della chiesa evangelica in via Castelfranco Veneto 77/6 (nella zona industriale Comina). Alla conferenza sono stati invitati i rappresentanti delle altre chiese evangeliche della nostra città e delle città vicine. Dopo la sua presentazione il dott. Marzone porterà una breve meditazione dalle Scritture. Un mini rinfresco completerà la serata.
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E volerete in alto come le aquile…
Qualche settimana fa, al culto della domenica, il predicatore ha portato questa metafora: “nell’arca di Noè l’aquila è passata dalla stessa porta del passerotto che saltellando è entrato all’interno; e dalla stessa porta sono passati un elefante, una lumaca e una tartaruga”. Ciò che noi sappiamo grazie alla conversione, è che anche oggi non ci sono differenze di porte, differenze tra razze, sessi, età… solo una è la porta che si apre alla nostra Salvezza. E questo mi è venuto in mente quando Colin, da Glasgow, (nella foto) è venuto a raccontare a noi ragazzi la sua esperienza di conversione. Perché anche se raggiungiamo vette altissime, anche se il nostro conto in banca è fiorente o abbiamo accanto la persona più bella di questo mondo, l’unica via e l’unica vita risiede in Gesù. Colin sin da piccolo nutre il sogno del rugby. Un sogno che si sviluppa su due piani: giocare da professionista; farlo nel proprio Paese. A 8 anni inizia la sua ascesa: entra poi nell’under 18, nell’under 19 vincendo anche un rinomato campionato a Parigi, poi nell’under 21 fino all’ingresso nella mitica Glasgow Warriors! A 23 anni si muove verso San Diego dove nella storia con una ragazza ha modo di scontrarsi con Gesù e con la domanda: “Gesù è il tuo re e salvatore?” Anche da cristiani convertiti credo bisogni porsi questa domanda. Così giusto per ricordare a noi stessi a chi apparteniamo. Colin, in quel momento, non aveva in Gesù il suo re e salvatore: ci sono delle distrazioni che a volte ci fanno perdere la dimensione della vita che dobbiamo condurre. Ma Dio guarda paziente e aspetta le nostre scelte.
Tornando all’inizio: Perché ho citato l’arca? Forse, usando una metafora animale, Colin, come il nostro Diego, sono state aquile per gli occhi del mondo: hanno raggiunto livelli di professionismo, fama, traguardi che umanamente sono invidiabili; con le loro qualità, i loro sacrifici, rappresentano delle eccellenze. Però le aquile sono soprattutto simbolo di libertà: libertà che viene conquistata dal solo sangue di Gesù senza il nostro affannarci. Soprattutto senza che le aquile siano tramutate in passerotti o animali di poco valore. La scelta di abbandonare la propria vita a Dio, infatti, non ci rende più deboli ma libera l’ “aquila” che è in noi dal senso di onnipotenza, dalla fame di gloria lasciando spazio a una vita libera. Salomone esortava il giovane nell’Ecclesiaste a distogliere la propria vista dalla vanità. È ciò che credo abbia fatto il nostro fratello scozzese: camminare con Dio; farlo in Italia condividendo ciò che lui ha vissuto e farlo anche con divertimento come è stato domenica 23 marzo a suon di musiche scozzesi e balli tradizionali.
Notiziario mensile – 04.2014
È uscito il quarto numero 2014 del notiziario della Chiesa Cristiana Evangelica il Faro di Trieste. È un agile strumento di informazione che vi raggiunge via mail, per posta ed alcune copie le potrete trovare venendo alle riunioni nella sala di via Machiavelli 22/A.
Questo numero ospita:
- E volerete in alto come le aquile, l’incontro dei giovani con Colin da Glasgow;
- Notizie flash da il Faro:
- in autunno a PN i corsi biblici IBEI;
- un aiuto a migliorare il proprio inglese;
- la nuova rubrica di informazione “In bacheca”;
- il calendario della Chiesa.
Buona lettura!
Un aiuto pratico per i genitori di bambini piccoli
Dopo un breve periodo di pausa, presso la comunità evangelica “il Faro”, sono ripresi gli studi fatti con le famiglie di genitori con bambini piccoli. Come hanno potuto constatare i responsabili dello studio, la necessità è stata data dall’importante ruolo che, prima, i genitori e poi la chiesa hanno nell’educare i piccoli fanciulli secondo la Parola di Dio e non secondo false dottrine. La gioia di essere genitori e la benedizione di un figlio si scontrano infatti con la difficoltà di trovare un metodo educativo perfetto: vedere il rimprovero come atto vietato, non porre limiti alla libertà del bambino, non punire… o, viceversa, non perdonare gli sbagli e imporre continui rimproveri? Un equilibrio è difficile ma essenziale; ed il manuale universale sia per gli adulti che per i bambini si può trovare solo nella Bibbia. La Parola di Dio da la speranza ai genitori non solo di fornire ai propri figli la migliore infanzia possibile ma riveste la chiesa di un ruolo parimente importante. Questi studi infatti vogliono avere una portata collettiva mirando a una comunità solida e unita, impegnata nella preghiera per genitori e bambini, nell’incoraggiamento delle coppie ed al servizio nel fare crescere i fanciulli “in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini.” (Luca 2:52). Altri versetti che possono aiutare li troviamo: in Ebrei 12:5-11; Proverbi; Cantico dei Cantici e nei Vangeli. E ancora una consiglio da una dei responsabili dello studio… ” la cosa migliore che un padre può fare per i propri figli è amare la propria moglie”.